mercoledì 17 settembre 2014

Pensieri da "Maestro". Elucubrazioni

Recentemente ragionavo sul mio ruolo di "Maestro", tempo fa qualcuno disse "maestro ci nasci", .....ebbene io maestro, purtroppo, non "lo nacqui" (usando un neologismo  del Principe de Curtis) e forse non lo diventerò mai..
Penso che nell'immaginifico il maestro sia quello in grado di appassionare tutti, dal talentuoso al meno portato, dal saputello maleducato, sino al ritardatario cronico, dal ramo storto, al perfettino. Capace di leggere ogni atteggiamento dei propri allievi, con una pazienza zen e con un'autoritas dettata da saggezza e forza interiore, dotato di ferrea moralità, serio, integerrimo, educato e perché no, anche un filo mistico. Una sorta di Ghandi, mezzo samurai, mezzo psicologo (un filo abulicciato).
Bene questo non sono io.
Ahimé sono umorale, sanguigno, suscettibile (C.I dice un caro amico, e la i sta per infiammabile), impaziente,  selettivo nei rapporti interpersonali, competitivo (taluni aggiungono un filino sadico) ed ho anche molti difetti ehhehehe.
Se non avessi avuto un gruppo di amici alle mie spalle a consigliarmi e calmarmi probabilmente non saremmo prossimi al secondo lustro di vita.
Non sono un mentore né voglio esserlo, i ragazzi che varcano la soglia della nostra accademia hanno genitori ed insegnanti che adempiono a questo ruolo.
Non essendo la mia professione fare il "Maestro di arti Marziali" (ed a maggior ragione di vita) non ho l'obbligo "morale" (in realtà spesso economico) di piacere a tutti, né il compito di promuovere la mia attività ad ogni costo, ti piace bene, non ti piace dormirò (poco ehhe) uguale.
In generale la mia visione di rapporto con gli "allievi" (termine che a me non garba granché) è legato in primis ad un rapporto di  fiducia e rispetto reciproco che si deve costruire nel tempo.
Se ci sono queste costanti il rapporto spesso sfocia in un'amicizia che travalica il semplice allenamento (da quivi ulteriori devianze tipo iperprotettività da fratello maggiore). Se uno ha un problema lo si aiuta, ma non perché si deve dare il buon esempio, ma perché l'amicizia è alla base di tutta la filosofia che spinge il nostro gruppo (ancora una volta suggerisco di leggere in calce la voce "Filosofia").
Compito dell'allievo è guadagnarsi fiducia e rispetto, mio e del gruppo, in particolar modo delle persone che in tutti questi anni  mi hanno sostenuto ed affiancato, costruendo le fondamenta del nostro team contribuendo a creare lo spirito (volkgeist) che ci contraddistingue.
Entrare nelle nostre accademie significa entrare a far parte di un gruppo estremamente eterogeneo, ma coeso, con alla base un pugno di persone unite da una storia comune, comuni principi, ed idee diverse, che si supportano (e sopportano) l'un l'altro oramai da decenni. 

Piacere a tutti ed a tutti i costi non è nelle nostre prerogative, porte aperte sempre, in entrata ed in uscita. Maestri de vida ... no grazie.
Lo scrivo e lo ripeterò sempre potremmo smettere di lottare (gi nogi), e metterci a giocare a ce l'hai  in palestra, ed una buona metà del nostro gruppo verrebbe ugualmente (forse alcuni verrebbero pure + spesso eheheh)

La Superba per aspera ad astra


lunedì 8 settembre 2014

Amarcord. Un filo di storia sino alla nascita de "La Superba".

Nove anni fa c.a. o forse più, iniziai il mio percorso nel Brazilian Jiu Jitsu, all'epoca ci vedevamo in spiaggia assieme ad un pugno di amici, ognuno con un proprio pregresso bagaglio marziale o lottatorio - judo lotta sanda - lottavamo col sorriso fino al calar del sole.
Stanchi dei vecchi retaggi marziali dopo un periodo di studio, fondammo l'allora Spartamma Asd (scegliemmo la fenice come simbolo, superfluo spiegarne il perché), il nome fu scelto per ragioni storiche (il film non era uscito ovviamente), Sparta era una società tra eguali con un re (anzi due a rotazione) primus inter pares (primo tra pari), la mia visione di accademia prevedeva e prevede tutt'ora un maestro uguale agli allievi, la cui autorità non è dettata da alcun potere ancestrale o secolare (né tantomeno da titoli quali Maestro, Sifu, Guru et similia), bensì dalla semplice esperienza (saggezza nel mio caso sarebbe fuori luogo ehhe),
L'istruttore doveva essere in prima linea assieme agli allievi e così ho iniziato (gareggiando spesso da solo e girovagando). La voce mma invece fu inserita per rispecchiare le varie anime marziali/lottatorie rappresentate dalle esperienze pregresse (anteBjj) di coloro che fondarono il primo embrionale gruppo assieme al sottoscritto.
All'epoca le cinture nere di Brazilian Jiu Jitsu in Italia si contavano sulla punta delle dita ed anche cinture viola e blu in giro se ne vedevano poche (italiane e non, i nomi erano quelli degli stranoti pionieri e dei primi brasiliani venuti nel Bel paese), tecnica su youtube (soc. nata nel 2005) non ce n'era (non avevo manco la connessione in casa...capra), le comunicazioni erano ridotte agli sgoccioli,
Così feci come molti in quel periodo, presi armi e bagagli ed iniziai a girare, forte però di un grande appoggio alle spalle gli amici della Chiavari Ring Lotta (sparring amici ed insegnanti), senza dimenticare i ragazzi del Kodokan Judo Sestri Levante (con i quali si è fatto un percorso comune).
A volte si prendeva un aereo per vedere un cavolo di ribaltamento ed un semplice strangolamento classico, ed ogni volta acquisita una tecnica e condivisa con i miei compagni, mi sembrava di trasmettere un know how per pochi eletti (sembra passato un secolo).
Adesso i campioni vengono in Italia, a pochi passi da casa, beati i giovani (....purtroppo... più che fame di tecnica, vedo, in parte, nelle nuove fortunate generazioni, fame di foto da postare su facebook col campione di turno).
La svolta avvenne circa sei/sette anni fa, tramite un amico conobbi Bernardo Serrini (allora neo cint viola), nacque subito una sincera amicizia e fu lui che mi presentò al Maestro Roberto Atalla che poi ebbi la fortuna di ospitare con costanza a casa mia.
Sentire i racconti di Roberto sulla Rio dove tutto ebbe inizio, visti dall'ottica di uno spettatore diretto fu incredibile, entrai a far parte dell'Rio Grappling Club Italia.
All'epoca eravamo un piccolo incazzoso gruppo con fame di vittoria, allegri e belligeranti (noi SL, Livorno, Spezia, Firenze, Bologna/Ferrara).
Passano gli anni e via via la cintura si scurisce, internet porta in tutte le palestre il "Know How", sempre più "maestri" ed accademie fioccano in giro per l'Italia, si perde un po' di quella distorta magia degli inizi... poco male, con una guida di alto livello ed un flusso di informazioni continuo si cresce, cresce anche il gruppo ed il numero di accademie RGC (troppo per il mio modo di vedere, ahimé sono sempre stato un burbero ligure bigotto).
Ci avviciniamo ai giorni nostri 2013, nasce la belligerante sezione Genovese (con cui sperimento nuove metodologie di allenamento). Stagione 2013/2014, il piccolo embrionale gruppo si distingue per un semplice fattore 100% iscritti/agonisti. Complessivamente il gruppo farà 210 lotte in una stagione (andando a medaglia pressoché ovunque).
Si arriva ai giorni nostri, estate 2014, il network RGC Italia purtroppo arriva ad una scissione a seguito di una disputa interna, che mi vede spettatore incredulo (mi astengo dal commentare).
Dopo un audit con i fondatori decidiamo di correre da soli, chiedendo a Roberto di proseguire il suo ruolo di guida tecnica per il Brazilian Jiu Jitsu, ma fuori dal Rio Grappling Club italia (ho sempre identificato il gruppo italiano con Bernado e Roberto come Maestro).
Vengo insignito, nonostante la posizione controcorrente, del grado di cintura nera il 29 agosto 2014 al Rio Grappling Camp (se ripenso a come e quando abbiamo iniziato non mi par vero).
Adesso si apre un nuovo percorso, concordemente con i miei allievi/amici più anziani si è scelto un nome legato al territorio, "LA SUPERBA" antico appellativo della "dominante dei mari" Genova. I nostri colori saranno il rosso ed il bianco della bandiera genovese  (con al centro la croce di S. Giorgio), l'approccio goliardico come sempre, l'anima lottatoria (non marziale) ed il gruppo al solito unito, guascone, votato all'agonismo e marcatamente NoGi.
Nel logo si inserirà la fenice in omaggio al vecchio logo della Spartamma....  post fata resurgo.
I nostri obiettivi sono e restano quelli indicati in calce a questo blog, sotto la voce filosofia.
Partiamo rinnovati ma con un'esperienza decennale di competizioni alle spalle, esperienza difficilmente eguagliabile sul nostro territorio, una nuova splendida sede con 200 mq di materassina a Genova Quarto presso il Dojo Kimura (accademia di Judo con ampio parcheggio a disposizione), ed una metratura pressoché uguale nella storica sede sestrese di Via Val Di Canepa.
Come al solito il nostro core sarà il NoGi, senza disdegnare qualche scorribanda col panno specialmente in quel di Sestri Levante, al grande Danyel Pilò il compito di gestire il settore MMA.
Per Aspera ad Astra



lunedì 1 settembre 2014

Apertura corsi 2014/2015- Cintura nera di Brazilian Jiu Jitsu



- Domani Martedì 2 settembre ore 20:00 (alle 21:30/45) riaprono i corsi in quel di Genova, gli orari saranno i consueti, la sede differente, lo splendido Dojo Kimura in largo Cattanei a Quarto (vicino alla Provincia). L'allenamento successivo sarà Giovedì (20:00-21:30/45), l'orario del terzo allenamento sarà da concordare.
A Sestri si riparte l'8 con i consueti soliti orari .

- Venerdì 29 agosto Sono stato insignito del grado di cintura nera di Brazilian Jiu Jitsu (il maestro Roberto Atalla mi ha graduato nell'allenamento serale  al Rio Grappling Camp, lo ringrazio ancora per la fiducia riposta, onere ed onore). La cintura nera è un traguardo molto importante che premia gli sforzi fatti in questi anni, sforzi miei e dell’allegra combriccola di briganti che con me ha intrapreso questo percorso, mi impegnerò al massimo per onorarla.
E'  stato per me un camp molto, molto particolare, principalmente a causa alla scissione in seno all''RGC (abbrevio per comodità) nel cui merito non voglio entrare, anche se è uno dei motivi che mi ha spinto a cancellare il mio profilo da facebook (ne avevo le palle piene di vedere certi commenti), chi di dovere è al corrente di tutte le mie considerazioni.
Dalle prime avvisaglie, a suo tempo, ho chiarito la mia/nostra posizione (formatasi grazie all'ausilio di coloro che con me hanno fondato il nostro gruppo, - l'allora spartamma asf con Loca, Riky, Simo- gruppo preesistente all'rgc italia).
Tutti gli istruttori RGC - almeno quelli di mia conoscenza - erano al corrente della mia decisione qualora ci fosse stata una scissione, poi puntualmente avvenuta, in primis Bernardo e Roberto.
La parola d’ordine per noi è coerenza, abbiamo comunicato questa scelta prima della mia “possibile” graduazione senza fare calcoli o calcoletti, e la scelta è stata rispettata da Roberto (stima).
Sinteticamente: identifico Roberto Atalla quale mio maestro di Brazilian Jiu Jitsu, con lui ho fatto il mio percorso in questa disciplina, mentre Bernardo è in primis un amico e in secondo luogo colui che mi ha fatto entrare nel Rio Grappling Italia, inutile dire che mi sarebbe piaciuto averlo presente alla mia graduazione, l’ho sempre identificato come guida in Italia, venendo meno questo binomio, è stato chiaro che il mio gruppo si sarebbe staccato e non avrebbe più preso parte in Italia a Team di grosse dimensioni. La nostra scelta in soldoni è correre da soli mantenendo nel BJJ come guida tecnica il maestro Roberto Atalla (che con il mio gruppo si è sempre comportato professionalmente). Nelle competizioni internazionali IBJJF gareggeremo sotto il Rio Grappling Club Europe.
Come al solito il tempismo è pessimo (100% ignoranza) la stagione inizia con zero logo, zero pubblicità, ed una sola solida certezza, un gruppo di amici lottatori pronto a battagliare con il sorriso e tanto basta.
Per aspera ad astra.

Domani si parte brutti e bellicosi come sempre.