martedì 28 dicembre 2010

10° anniversario del Memorial Canova


Ieri presso la palestra della Chiavari Ring (Lotta libera) si è svolto la decima edizione del Memorial Canova, unica manifestazione con il de cuius presente. La specialità è calcio lotta dove l'unico fallo sanzionato è quello di mano. Vecchie glorie e giovani virgulti hanno onorato con sudore e sangue l'evento. Solo due infortunati la dice lunga sul fair play che ha animato la manifestazione. Grande acclamazione all'arrivo del de Cuius Marco Canova detto "la Marchina" o "la vecchia" o per pochissimi intimi anche "la Rosa", che ci ha deliziato con pregievoli falcate, i consueti fallli da tergo e le solite ruberie (era schierato con i sommi ladroni Slave Uolli, Riki ed il Baffo cui si aggiunge il nostro Simo "duro con Ernia" Conti).
Il nostro team Io, Ginger (Gin Falcone), L'Azero (Marco Rinosi) e la Paoletta (Paolo Cordano) ha vinto esprimendo un gioco maschio ma corretto, rubando quanto basta (oserei dire il necessario) mostrando ottime proiezioni e vari atterramenti veramente pregievoli (al termine della partita mi sono fatto siringare l'orecchio). Per correttezza aggiungo che la vittoria "mi dicono" sia stata a pari merito col team del presidentissimo "Stefano Braschi" mmm contesto, ma per dovere giornalistico riporto la notizia.
E' sempre un piacere vedere della sana violenza se incanalata verso un fine ludico. "Un lottatore non gioca al pallone lotta al pallone". Onore a tutti i partecipanti. A chi ha perduto come consuetudine spetterà un anno di scherno.
Viva il Memorial e viva la Marchina.

mercoledì 22 dicembre 2010

Rio Grappling Club Sestri Levante fine anno

(I corsi continueranno sino a mercoledì 29 Vi ricordo che l'8 gennaio sarà nostro ospite il mestre Roberto Atalla De Moraes)

Sono passati 4 anni dalla costituzione della nostra società e 5 da quando un nucleo iniziale di appassionati decise di tradurre in corso ciò che da tempo stavano praticando per passione.

Di acqua ne è passata sotto i ponti, le facce sono cambiate (anche le orecchie di alcuni ihihih), l’approccio e la passione no, certo gli angoli almeno del sottoscritto e degli anziani si sono molto smussati. All’inizio, quattro anni orsono, si lavorava con lo scopo di verificare se come team si poteva essere competitivi a livello italiano ora gli obiettivi sono cambiati , l’asticella si è alzata (buona parte del merito va all’RGC Italia), così come il livello globale, abbiamo avuto momenti bui, la scomparsa prematura di un nostro compagno (ci avviciniamo al secondo anno dalla scomparsa di Fabbri) e i vari infortuni che continuano a bussare mi hanno fatto a volte tentennare sul futuro del nostro piccolo arcigno gruppo.

L’avere compagni come Simo, Loca e Riki che nonostante i rispettivi impegni e le “amorevoli” cure che ci scambiamo, hanno coltivato spalla spalla col sottoscritto questa immensa passione, mi ha dato sempre grande convinzione nei nostri mezzi e nelle nostre potenzialità. Ed anche coloro costretti dalla lontananza quali Claudio e Thomas che si tengono sempre aggiornati hanno contribuito a rafforzare in me la convinzione che la strada era quella giusta.

Abbiamo finalmente un gruppo di giovani cazzuti appassionati, merce più unica che rara visto il repertorio di perdi braghe con le sopracciglia rifatte che circola per le strade.

Il 2010 è stato un anno molto importante a livello agonistico, Fede “Coccolino” si è vinto tutti i tornei a cui ha partecipato (italiani compresi) scalando in breve tutte le classi ed approdando meritatamente in classe A, Alessino “Mono” giorno dopo giorno è cresciuto tecnicamente e fisicamente, ha avuto recensioni positive da tutti gli istruttori Rgc (gente molto brutta ma estremamente competente), ha vinto 2 tornei (tra cui la coppa ita cl B) ed ha sempre gareggiato con gente di 4/5 kg in + approdando anch’egli classe A, Leo si è vinto un titolo italiano mma-italy compete in una delle categorie più difficili nel panorama italiano (la 70 kg) ha partecipato a meno competizioni vero ma ha approfondito all’estero il suo Bjj e confido in grandi risultati e in un ulteriore salto di categoria nel 2011. Lele Valenza seppur con partecipazioni in fase alterne ed i consueti problemi di peso ha sempre dimostrato di essere il più guerriero del nostro team (spero di riaverti presto fratello). Alessio “caveman” Maggiani ha gareggiato poco quest’anno (preferendo competere nel pugilato) ma ha saltato pochissimi allenamenti ed è cresciuto tecnicamente, Chuck Moris ha avuto un buon esordio poi è stato ingabbiato e quindi lo rivedremo quando uscirà dall’ospedale psichiatrico. Sarkò dopo alcuni mesi ha esordito di kick, vediamo ora di farlo diventare un buon guardero (con quelle leve lunghe ci potrebbero essere soddisfazioni). Spero di far esordire l’uomo Batuffolo, Simogino, Jack (con la forza se necessario), Matteetto, Amin, Grisù, Enri e Ste.

Tutto qui, non si è sempre vinto chiaro però si è sempre andati a testa alta, la stima di chi pratica il nostro sport vale più di titoli sui giornali o di vittorie a gare “mi piace vincere facile”, se devo però trovare il pelo nell’uovo, questo è nella spiccata rilevanza che diamo alle competizioni NoGi rispetto a quelle col kimono, l’anno che verrà ci vedrà partecipare a più competizioni di bjj, regolamento o no si devono fare, ci alleniamo pressoché solo col kimono com’è possibile che si dedichi solo il 10% delle gare a queste discipline!!!???

Capitolo striking: ripeto per l’ennesima volta la nostra non è una palestra di boxe, Thai, kick o quant’altro, ci sono corsi in giro andate altrove se volete iniziare a praticare queste discipline; se poi qualcuno vuole venire per gareggiare questa è un’altra storia, gente per fare guanti ce né parecchia in palestra e di varia pezzatura, ma il fine deve essere esclusivamente quello competitivo, non mi va di perdere tempo dietro a galletti che si vantano di fare questo e quello e si dileguano appena si parla di competizione o si fanno un po’ di bua. Quando si presenterà qualcuno con la volontà e le qualità per tenere un corso base le porte saranno aperte previo rispetto delle nostre linee guida (claro?).

Auguro a tutti i fratelli un sereno natale e buone feste,… a parte questo venerdì e lunedì 27 (Sic!!parteciperò al 10° memorial Canova con de cuius presente, l’unica competizione con regole simili al calcio storico fiorentino che si tiene in Liguria ihihih) la palestra rimarrà aperta…per chi vuole allenarsi ugualmente nei due giorni incriminati, le chiavi della palestra sono a disposizione.

BUONE FESTE DALL’INTERA FALANGE RGC SESTRI LEVANTE

martedì 21 dicembre 2010

Gli arbitri e gli arbitraggi.

Sono fermamente convinto che arbitrare sia uno dei mestieri più difficili del mondo, l’ho sempre detto e sempre lo ribadirò. Ogniqualvolta che un singolo, oppure una pluralità di soggetti (una giuria) deve giudicare su questioni controverse, qualcuno rimarrà scontento e si sentirà in parte defraudato. Le norme per loro natura nascondono sempre difficoltà esegetiche e non potendosi positivizzare ogni singola fattispecie concreta, verrà lasciato all’arbitro forte discrezionalità con le conseguenti solite contestazioni.

Ecco qui che nascono brocardi quali summa lex summa iniuria (non occorre traduzione) oppure Iudices non tenentur exprimere causam sententiae suae (i giudici non sono tenuti ad esporre i motivi delle loro decisioni). In realtà in giurisprudenza esistono le sentenze mentre in fase arbitrale no, sta poi al buon senso all’arbitro esporre post match i motivi che lo hanno portato ad una decisione anziché un’altra.

Ai miei chiedo sempre di non contestare gli arbitraggi qualunque sia la decisione, casomai sarò io a perorare la loro causa, detto questo a volte sbotto e mi trovo a discutere (mai sopra le righe però non è nella mia natura), sarà il mio retaggio culturale sarà un vezzo italico sarà… ma ogni volta che discuto dopo qualche secondo mi ricordo il codice comportamentale che mi sono imposto e che cerco di trasmettere agli allievi quindi chiedo venia e me ne vado.

Scrivendo questo piccolo post ho in mente un ragazzo che ha gareggiato domenica nella categoria open, in un incontro avanti di 4 punti (stava letteralmente asfaltando il mal capitato avversario) si è visto assegnare quattro punti di penalità in un paio di minuti, sulla base di un’interpretazione regolamentare quantomeno criticabile. Dopodiché all’extra round con un triangolo pieno fatto si è visto addirittura assegnare la vittoria all’avversario. Non giudico l’arbitro né la decisione quello di cui voglio parlare è l’atteggiamento del ragazzo e del suo istruttore, assolutamente composto nessuna protesta nessun reclamo testa alta ed andare avanti (il ragazzo appartiene al team Gracie Bjj di Genova di Andrea Cocco). Ebbene ho appreso che questo ragazzo pratica anche quel meraviglioso sport che è il rugby “ uno sport bestiale giocato da gentiluomini ( frase nota)” ciò ha confermato tutto il bene che penso su quel duro e meraviglioso sport (ad onor del vero la frase che preferisco sul rugby è questa "My drinking team has a rugby problem." Oscar Wilde ihihih).

Ebbene io trovo nella nostra disciplina e negli sport lottatori tout court gli stessi valori, è questo che voglio trasmettere a quegli scappati di casa dei miei allievi, è questa la direzione che il nostro mondo deve percorre. Solo così rimarremo indenni da tutti quegli atteggiamenti da checchelle palesati da calciatori, tennisti, schermidori e compagnia cantante.

Filosofia spicciola RGC Sestri

lunedì 20 dicembre 2010

Sarkò post match


ITALIAN OPEN NOGI (un oro ed un argento) ED ESORDIO DI SARKO

Italian Open NOGI – 19 dicembre 2010 seconda edizione del Milano open Challenge nogi, trofeo internazionale di grappling , l’RGC Sestri Levante in barba alle condizioni meteo si schiera con tre alfieri tutti iscritti in classe A, il sottoscritto Andrea “Battistacca” Lavaggi (- 75 Kg), Federico “Coccolino” Dentone (-90 cl A), Alessio “Mono” Azzara (-60 cl A), l’incu assente giustificato causa malanni invernali.

Si ritorna a casina dopo una giornata al freddo con un bilancio agrodolce (un oro io ed una argento Mono), Mono nell’unica lotta disputata incontra Ceppi, titolare della nazionale perde ai punti 3 ad 1 ma evidenzia ancora una certa tensione sicuramente causata dall’esordio nella categoria superiore, Coccolino nella -90 incontra l’atleta che ha preso l’argento nella coppa Ita (un forte istruttore di Judo), ne nasce una lotta in piedi, dove addirittura l’avversario dopo un ottimo sprawl di fede chiama guardia, non premiata col punto per via del nuovo regolamento (misteri della Fila???), morale extra round ed al solito si perde la monetina, Fede decide di partire in piedi e riesce a proiettare l’avversario due volte entrambe però fuori dal Ring, malizia del forte judoka che sfruttava a suo favore il regolamento lottando a bordo ring esperienza acquisita per il nostro coccolino. Sono molto soddisfatto della sua prestazione, ha lottato senza ansie e con disinvoltura in una classe in cui esordiva atterrando tre volte un avversario specializzato nella lotta in piedi, dimostrando ancora una volta di essere di categoria, grande cucciolotto) … anche per te fratello lo stesso consiglio che do a Mono, continuate su questa strada vi toglierete delle soddisfazioni e le farete togliere a me ihihih. Venendo all’attempato della comitiva, incontro Ercole della Athlon alla prima lotta (azz…preferivo incontrarlo dopo è una bestiaccia), prevedevo una battaglia e così è stata, vinco di un punticino durante un mio tentativo di passaggio dietro dalla Turtle controbattuto da lui con un’ottima monkey roll (credo si chiami così) da me difesa terminando in posizione di atterramento, finisce uno a zero e passo il turno (che fatica!!!); incontro Omar Barioni (forte ed eclettico atleta dello shoot team Modena) il quale aveva triangolato poc’anzi un lottatore dell’est molto bravo, prendo un punto con una proiezione dopo di ché, non senza difficoltà riesco a passare la half butterfly, e finire in side e da lì il mio avversario tenta due o tre finalizzazioni niente male (la mia spalla destra ancora adesso la accusa fosse stato allenamento avrei battuto sicuramente) difendo con i denti e soprattutto con le ginocchia, 3 a zero e sono in finale. Dall’altra pool arriva in finale l’amico Andrea Cocco della Gracie Bjj Genova il quale però a causa di un’indisposizione da forfait, che dire vinco e porto a Sestri un buon oro (il carnet aumenta). un buon evento anche se le condizioni atmosferiche e i soliti ritardi hanno causato un po' di malumore tra i partecipanti, al solito si porta a casa qualcosa, si consolidano le amicizie con gli addetti ai lavori e si ritorna con un bagaglio di esperienze in + da trasmettere ai fratelli in palestra e ora solo gi sino a fine gennaio.

In contemporanea alla nostra competizione il nostro neo acquisto Matteo “Sarkò” Boicelli esordiva nella kick boxing – 85 kg (n.b. non facciamo corsi di striking ma prepariamo solo coloro che intendono competere … politica antieconomica sì, ma almeno si seguono solo persone che hanno ferme convinzioni e non perdiamo tempo a preparare signorine), lo accompagnavano all’avventura Simone “duro/ernia/scoppiato” Conti e Riccardo “uomo credenza” Garaventa, a detta dei due Coach il ragazzo si è comportato egregiamente (non avevo dubbi si allena su riprese da 6 min quando normalmente le riprese sono da due) vince bene la prima e la seconda ripresa, dimostrando una tecnica superiore che dire è brutto assomiglia a Sarkozy ed ha una costanza e disciplina rara per i giovani della sua età, inoltre sembra non patire particolarmente le gare quindi complimenti. Spero tu abbia capito che lavoro e costanza (ed antiestetica) pagano fratellino tappo continua così. I miei complimenti a Maurizio Orazio ed alla palestra New Dragon per l’organizzazione.

RGC Sestri... al solito PRESENTE

mercoledì 15 dicembre 2010

CRONACHE DI UNO SCOPPIATO


Sono uno “scoppiato”!... ebbene si lo ammetto.


Naturalmente nel caso me lo dimenticassi posso sempre contare sull’aiuto di Andre che gentilmente si presta a ricordarmelo con una certa frequenza.


Sono uno “scoppiato” perché mi alleno poco!... la vita certo ci mette il suo zampino dandomi ampie giustificazioni morali: ecco allora il lavoro con il suo carico di responsabilità, la donna con i suoi centosettanta chilometri di distanza, il mandare avanti la casa da solo e ahimè gli acciacchi fisici e gli infortuni che aumentano in maniera proporzionale con il passare degli anni; inutile dirlo i vent’anni e la loro spensieratezza sono da questi punti di vista ampiamente passati, ma purtroppo io ci metto del mio concedendomi e abbandonandomi ad una serie di vizi che mal si sposano con la parola “allenamento”….. quindi sono uno scoppiato e pure un vizioso!.


Però sono uno scoppiato con Passione!.. una passione forte che mi ha portato nella vita a vagare nel mondo delle arti marziali e degli sport da combattimento con la curiosità di imparare e la voglia di crescere e sperimentare….è grazie a questa passione, forte oggi come allora, che ho scoperto il grappling prima e il BJJ dopo, è grazie a questa passione che oggi mi sento parte di una grande famiglia composta da tutti i membri del mio team, è grazie a questa passione che sono ancora li a sudare e a faticare su un tappeto.


Naturalmente la stessa sunnominata passione è la causa scatenante dei grandi sensi di colpa provocati dall’essere uno scoppiato, delle ore passate a studiare video di uomini sudati che si rotolano sul pavimento e del piacere perverso nel massacrarsi in un continuato sparring con i compagni ….pensando che quella bella sensazione di mancanza d’aria nei polmoni e tutto quel bruciore nei muscoli, che mi fa imprecare mentre tento di uscire da una guardia, di finalizzare o di non essere finalizzato, me li merito proprio tutti, così imparo a essere uno scoppiato!.


Pertanto mi muovo avanti nella vita concedendomi i miei vizi e applicandomi sui miei doveri… nel mezzo, quando la sera è per me, passo da casa, faccio la borsa della palestra guardo con un po’ di malinconia il divano e poi scappo in palestra, dai miei compagni, dai miei amici, a sudare e faticare insieme, sapendo com’è bella quella sensazione di appagamento che solo questa cosa mi può dare.


Ebbene si forse sono uno scoppiato…ma la mia passione..bè quella non la mollero mai!



Simo “duro con ernia” Conti

UFC 124 Dustin Hazelett vs. Mark Bocek

UFC 124 Dustin Hazelett vs. Mark Bocek


Godetevi questo match tra due splendidi atleti entrambi cinture nere di Bjj.
Per chi pratica il nostro sport, consiglio di osservare con quale semplicità Bocek passa la Rubber di Hazelett (che per un comune praticante non deve essere proprio un giochetto). Sono rimasto molto impressionato delle transizioni (half - monta) e della decisione con cui è andato direttamente in triangolo anzichè infierire dalla monta (il richiamo della natura).
Da vedere assolutamente (Hazelett è sembrato sottotono contro un Bocek direi perfetto).

venerdì 3 dicembre 2010

Raduno di dicembre RGC a Firenze

Il più forte liberista del pianeta



Posto il video di colui che viene quasi unimamente considerato il più forte lottatore di tutti i tempi.
Non posso far altro che dire CONCORDO
Godetevi Saitiev in azione

giovedì 2 dicembre 2010

Tropa D'elite




Per chi non l'avesse mai visto Tropa d'elite (Bra 2008)

http://www.youtube.com/watch?v=8voT0BzsNTQ

Qui il Trailer buona visione

mercoledì 1 dicembre 2010

Wilson Reis/Ryan Hall



Due dei grappler/Jutsuka che preferisco, due stili a confronto.
Reis un passador estremo, veloce, potente, istintivo ed ovviamente tecnico.
Ryan Hall una delle migliori guardie sul pianeta, tecnicissimo, elastico all'inverosimile, un finalizzatore fuori dal comune.

L'unioone di questi due creerebbe il lottatore perfetto.

venerdì 26 novembre 2010

Si ma il BJJ contro più avversari... (articolo di Giulio Candiloro)

Pubblico un interessante articolo di Giulio Candiloro amico, cintura marrone di bjj, nonchè boss della Nova Invicta Salerno (in calce il link di riferimento). Per coloro che leggono i miei articoli ... non ci siamo messi d'accordo, si tratta però di pensiero comune tra noi malati di mente.


" Come giustamente scrive qualcuno, principalmente Mario Puccioni che si ammazza un giorno si e l’altro pure per avvisare i naviganti sulle VERE arti marziali, ormai le M.M.A, ma anche il jiu jistu brasiliano da solo, hanno dimostrato che ci sono arti marziali che funzionano e minchiate che vengono spacciate per arti marziali.
Il problema non è tanto il dimostrare cosa funziona e cosa non funziona … il problema è che esistono persone che per un non preciso motivo (masochismo, poca voglia di lavorare in palestra, paura di farsi la bua) preferiscono scimmiottare un improbabile animale studiando l’antica forma del maestro pickopallin di Pechino, invece di “perdere” tempo a cercare di studiare una leva del jiu jitsu o un pugno del pugilato, la cui funzionalità scaturisce da principi di fisica e non da studio del meridiano in contrapposizione con la cometa di Americo che si incrocia con la data di nascita di Nikola Todorov…
Puttanate signori mie… PUTTANATE! E la gente a cui gustano si butta! E’ perfettamente inutile che ci ammaziamo a cercare di far capire la VERITA’ oggettiva delle cose… ci sarà sempre un finocchio di maestro che spunterà dal nulla e farà leva su quelle persone che cercano quel tipo di pratica... ovviamente quelle persone non sono adatte allo studio di una disciplina vera e difficilmente si amalgameranno con un gruppo di VERI praticanti marziali. Nel 2010, con youtube e cose varie, i giochi sono fatti… non è più come prima che c’erano i pentiti delle “arti marziali tradizionali” oggi se uno vuole PERDERE tempo a studiare “la posizione del cavaliere” lo faccia, i tempi sono cambiati vent’anni fa quando studiavamo un calcio girato eravamo convinti che potesse funzionare perché nessuno ci aveva dimostrato il contrario, quando eravamo convinti che Bruce Lee era veramente un campione del combattimento era perché nessuno poteva dimostrare il contrario… oggi sappiamo che Lee era un attore, che il kung fu non serve a un cazzo e che i sistemi di difesa personale sono puro marketing… oggi lo sappiamo! Se uno continua a spaccare tavolette di legno e a fare la posizione della Gru vuol dire che ha fatto la sua scelta, ha deciso di fare qualcosa di simpatico, spensierato, paradossalmente anche faticoso, ma che all’occorrenza non serve a un nulla.
Brus lìn aiutaci tu!!!!!!!!!!!!!!"

http://novainvictabjj.blogspot.com/2010/11/si-ma-il-bjj-contro-piu-avversari.html

lunedì 22 novembre 2010

Gare troppo ravvicinate. Scelte dure ma necessarie

L’aver inserito gare troppo ravvicinate porta a dover optare per l’una o per l’altra competizione. Personalmente non ho alcuna pregiudiziale nei confronti di una o dell’altra federazione, se l’organizzazione è buona e le spese sostenibili perché non partecipare!!!. Facciamo complessivamente 80/100 incontri l’anno come team, e come RGC si è sempre dimostrato che dove c’è competizione noi si è presenti.
Allora cos’è che porta a scegliere una competizione anziché un’altra.
Le ragioni sono molteplici, una prima e principale, almeno per i miei allievi, è di natura strettamente economica; i costi di trasferta e di iscrizione, soprattutto per le tasche dei + giovani sono estremamente onerosi (60 € per fare un paio di lotte è eccessivo, ed anche 30 non sono pochi).
Altra ragione è il tempo, per coloro come me che tengono famiglia e che lavorano distanti tutta la settimana, mancare da casa è un sacrificio difficilmente sostenibile soprattutto se protratto per settimane.
Ultima ragione, è il tempo che passa, avendo molte fibre bianche tendo ad infortunarmi spesso, più il fisico è tirato + si incorre in infortunii, avere entrambe le ginocchia fuori uso non mi ha impedito di partecipare alla coppa Ita (anche se ha ovviamente ha condizionato la mia strategia), pertanto consiglio soprattutto per i + maturi di selezionare le competizioni cui si vuole aderire, in relazione alle proprie ambizioni/condizioni.
In questi due mesi finali (nov. Dic.) come atleta ho deciso di puntare su tre competizioni: - La coppa Ita – Il Nogi London Open - L’Italian Grappling Open, lasciando libero arbitrio ai miei alievi su cosa scegliere.
Dopodichè parteciperemo all’Europeo a Lisbona, a Torino Bjj challenge, Roma Bjj Challenge (sempreché non sia in prossimità dei campionati Ita), al Campionato Italiano Di Grappling, Coppa Ita di Sambo (forse) e Campionati Ita di Libera (salvo infortuni e preparazione permettendo).
Non escludo aprioristicamente la partecipazione anche a tornei come MMA Italy o ADCC, che non reputo affatto minori (anzi a volte hanno numeri considerevoli specialmente il primo), ma che purtroppo spesso hanno date coincidenti ad altri eventi che si svolgono in un’unica data, infatti constano di + tappe con tutte le problematiche che ne conseguono, ovvero graduatorie legate alla sommatoria delle stesse, quindi obbligo per vincere di partecipare a + eventi possibili.
Personalmente preferisco partecipare a tornei NoGi, non mi nascondo dietro un dito (nonostante mi alleni esclusivamente col gi per la parte a terra), il fatto che non ci siano cinture (salvo nel torneo di Londra) ti consente di gareggiare con i migliori sin da subito, hanno un costo minore ed in categoria hai + persone (questo il + delle volte...anche se la politica italiana dei boicottaggi certamente non giova agli atleti).
Pertanto chiedo ai miei agonisti di fare delle scelte e dei sacrifici, competere con disinvoltura Gi e NoGi.

lunedì 15 novembre 2010

3° Coppa Italia di Grappling: un oro ed un bronzo





Tolfa 14 novembre 2010. Campagna romana a ranghi ultraridotti per l’RGC Sestri Levante. Partiamo solo io e mono (cocco influenzato, Leo esame, Lele assente giustificato).
Decido di schierarmi nonostante i dolori alle coste e le ginocchia in borsite (ringrazio la mesoterapia ed il doc per avermi reso aruolabile) Peso il giorno prima (ottima cosa io calo di 1,6 kg e mono di 500 gr).
Tolfa è letteralente a puttane e cvd il tom tom ci abbandona a Roma poco prima di raggiungere la palestra dove si effettuano le operazioni di peso.
Il giorno dopo si gareggia, l’rgc italia partecipa con c.a. una decina di agonisti poco roba, evidentemente la stagione sta mietendo vittime in ogni sede.
Reconto della giornata.
Parto io – 75 cl A contro il giovane judo-grapper alievo di raffi (quello che a livorno ha chiuso il brasiliano Torres bisogna stare attenti)…dopo alcuni secondi di lotta sulle prese lavoro bene da greca e poi entro basso, proiettando e passando la guardia, controllo per quasi tutto l’incontro e finendo in monta, non vanno a segno nè la ghigliottina da nord-sud ne gli altri tentativi di finalizzazione effettuati (bravo lui a difendere, troppo attendista io).
Il secondo Match è quello per cui sono venuto... scontrarmi con Paolo Strazzullo amico lottatore Jutsuka (cintura marrone di bjj) titolare della nazionale di Grappling, l’avversario duro e puro, uno di quelli che se c’è vale la pena di andare solo per lottarci, se non c’è si può anche passare, facciamo una lotta estremamente tattica (come la prima volta che ci incontrammo impostata molto + in piedi, finiamo in parità e qs volta il sorteggio finalmente lo vinco, resisto ai suoi ultimi assalti e vinco l’incontro (pregusto l’oro).
Non faccio i conti però con un’atleta del grappling clan (non lo conoscevo e vado un po’ troppo sicuro... grande errore quando si lotta in classe A), il quale mi inchioda sul tempo dopo una mia entrata braccio-gamba (maledetta tutte le volte che la faccio nel grappling finisco nelle canne), kimura triangolo e non posso far altro che arrendermi… giramento di maroni all’ennesima potenza, complimenti a lui e cazzone io che ho difeso con troppo pressapochismo. Morale Finisco bronzo per le alchimie del regolamento pur avendo lo stesso numero di vittorie dei miei aversari.
Mono categoria – 60 cl b ha solo un avversario in cat, un forte atleta dell’RGC Cesena, si danno subito battaglia sino ad un’ottima proiezione da greca del nostro alfiere il quale consolida e poi controlla non senza difficoltà al suolo. Ottima prova ed onore al suo compagno avversario.
N.B. si tratta dell’ultima gara da cl B per il nostro giovane agonista, d’ora in poi solo classe A, nell’attesa che qualcuno dalla federazione lo noti. Solido in piedi (anche se ancora un filo bloccato su alcune tecniche), ottimo passador e guardia ermetica sono i suo biglietti da visita.
Come suo istruttore non posso che essere contento dei progressi sino a qui fatti, in ogni sua prova vedo miglioramenti, la mentalità da agonista si sta formando (finirà la stagione con una ventina di incontri!!!), brutto è brutto (dote necessaria per far parte dell’elitè dei lottatori), il soprannome buffo ce l’ha (mono da mononucleosi)… per ora non posto foto perché tengo alla salute dei lettori.
Rgc Sestri Presente

Un saluto a tutti i fratelli venuti in quel di Tolfa e complimenti a tutti medagliati e non, è sempre un piacere macinare chilometri per vedere i propri fratelli.
Un encomio particolare va Simone Baldi (secondo nella – 65 cl A), fuori categoria e fuori forma, si presenta e prende un argento… Mio piccolo amico sei l’esempio di come deve essere un’agonista ed al contempo di come non deve essere un’atleta. Il tuo socio muscoloso è il tuo opposto...vi aspetto entrambi dalle nostre parti

lunedì 8 novembre 2010

Seminario con Fernando Tererè



Sabato 8 novembre 2010, presso la palestra dell’RGC Firenze si è tenuto uno splendido seminario col mestre Fernando Tererè cintura nera, pluricampione mondiale di BJJ.
Da Sestri si parte in tre, io, mono e Simo”Ernia” Conti, naturalmente con due macchine (no comment).
E’ stata una splendida giornata di bjj in compagnia di uno dei più grandi campioni di sempre di questa disciplina.
Tecniche efficaci alla portata di tutti con spiegazioni ricche di dettagli, condite con sano sparring dulcis in fundo.
Che dire Tereré è tornato operativo e presto tornerà anche a competere al mundial, dopo le note vicissitudini che lo hanno tenuto lontano dalle competizioni (ovviamente tiferemo tutti per lui).
Ottima esperienza e delizioso aperitivo finale in piazza Santo Spirito, in compagnia del Machelli (sempre più tecnico), del Longo (in gran spolvero), del Capannesi (una vera e propria guida osss) e del Bennati (uno dei top contender del nostro team). Ragazzacci con i quali è sempre un piacere condividere tatame e serate. Un abbraccio a Firenze
Rgc Sestri Presente

martedì 2 novembre 2010

Digressioni

Quello che mi piace del nostro sport è che si può provenire da diverse realtà, si può essere di qualsiasi estrazione sociale, linguistica, religiosa, ma una volta che si sale sulla materassina, si lotta duramente senza concedere nulla e finita la ripresa ci si abbraccia e si ringrazia. Questo crea immediatamente un rapporto di rispetto e complicità che fa cadere qualsiasi barriera.
E’ lo spirito che più mi affascina di questa disciplina dura e faticosa. Ci sono meno formalismi, meno prime donne, meno mostri sacri. Non ci sono “illuminati” inarrivabili pinco pallino che ti pelano soldi (oddio qualcuno inizia ad esserci sic!!!) che non si sono mai messi in gioco in vita loro e si fanno pagare fior di quattrini per insegnare una forma, bensì uomini con i loro limiti e difetti, pieni di cicatrici ma con la faccia sorridente, che non pretendono di insegnarti l’arte definitiva, ma semplicemente il loro modo di interpretare l’arte soave, ci si saluta con una stretta di mano e si parte con la battaglia.
Non ci sono forme e gli esercizi propedeutici si fanno al 95 % in coppia e con contatto. Niente puttanate, niente false invenzioni, niente energia interna, niente colpi segreti, solo leveraggi e posture, io ti tiro questo, tu difendi e contrattacchi e via discorrendo, qui non si diventa combattenti senza combattere (come non si diventa piloti senza guidare).
Certo l’improvvisa notorietà di questo stile ha portato ad un fiorire di scuole e palestre che si lanciano nell’insegnamento del Grappling o del bjj senza grandi cognizioni di causa, da una parte ne degradano il livello, dall’altra però, consentono ad una platea sempre più vasta la fruibilità delle discipline.
Personalmente come istruttore Rgc e da atleta non posso che esserne felice, più palestre ci sono più il movimento è destinato a crescere, e sempre + marzialisti potranno apprezzare la nostra splendida disciplina. Ho pubblicato tempo fa un articolo del nostro presidente Saverio Longo (un’intervista da lui sostenuta) è stato molto bello vedere che, anche ai vertici del nostro movimento il pensiero rispecchia quello della base.
Venendo a Noi Sestresi, la stagione è appena cominciata (2 ori ed un bronzo a Livorno) e già è partito il tam tam tra noi anziani,…. siamo troppi, occorre dividere il corso in due, occorre + materassina. Effettivamente ci avviciniamo alle 20 unità, un numero interessante per poter crescere, ed un numero difficile da seguire, per uno abituato ad individualizzare l’allenamento per ogni atleta.
Sono stimoli importanti che mi fanno riflettere su quando mi capitava di sostenere allenamenti davanti a tre o 4 allievi/e, allora dubitavo sulla tipologia di allenamento, sulla mancanza di ricambio generazionale e di stimoli a competere. Dopodiché, il passaparola ha iniziato a funzionare (visto che di pubblicità gratuita sui giornali a Noi non viene fatta), ed anche il metodo di allenamento da sempre perorato ha dato i suoi frutti, senza fare concessioni o sconti (meglio chiudere che svendersi).
Il numero di atleti è aumentato, ed i vecchi, almeno quelli più affezionati, sono tornati a dare il loro importante contributo, coinvolti nel progetto RGC. Soprattutto gli agonisti sono aumentati (questo era il mio cruccio da sempre) ed hanno dato stimolo ed immagine al gruppo.
Quando si parte in massa a correre, è piacevole vedere che tutti tengono un buon ritmo, constatare la necessità di dividere il corso in due è stato necessario, confidando nella disponibilità delle mie cinture blu (scoppiati che non siete altro!!!!), per poter concentrare + tempo sugli agonisti (per modo di dire ovviamente ihihihih ignoranti come siamo ihihih).
Questo è il primo anno che si parte senza quote rosa, un po’ me ne rammarico, ed è un elemento da analizzare, aver impostato allenamenti tutti assieme con ritmi importanti, purtroppo ha dato il là ad una selezione e le fanciulle sono state le prime a pagarne le conseguenze. Selezione evitabile esclusivamente con un numero maggiore di ore e separazione dei corsi nonché di + disponibilità da parte di tutti. Anche questo sarà l’obiettivo di questo anno, rendere più accessibile la pratica, attraverso la divisione dei compiti.
Mio malgrado sono stato costretto ad allontanare coloro che non intendono praticare bjj o grappling, mi spiace ma questa è la nostra politica, lo scopo non è crescere nel numero ma qualitativamente, almeno per ora, + agonisti e + atleti (nulla di eugenetico per carità, ma semplice vademecum, quando saliranno di grado altri due o tre elementi si potrà ragionare diversamente).
Non lo facciamo per soldi né per un’effimera fama locale, quindi chi non vuole sudare ma vestire delle cinture colorate vada altrove, sicuramente troverà una casa più accogliente.
Altrimenti si correrebbe il rischio di trascurare quelli che ci seguono da più tempo, che hanno sudato e faticato con noi sino ad oggi, inseguendo nuovi che magari si allenano per un mese e poi mollano perchè si fatica, cercheremo di moltiplicare gli sforzi tentando di andare incontro alle esigenze di tutti, aprendo le porte a nostri simili ed al necessario ricambio generazionale.
Ovviamente il tetto massimo alle iscrizioni resterà quello noto.
RGC Sestri Presente

Un pò di storia - Bernardo Serrini

http://branquino.blogspot.com/2010/10/un-po-di-storia.html


Fieri di aver percorso con Voi fratelli questa strada. Uniti verso il raggiungimento di nuovi traguardi.


"Ardire non ordire" Rgc Sestri presente

giovedì 28 ottobre 2010

Risultati Livorno Open Challenge completi

http://www.grappling-italia.com/10904/2010/risultati-livorno-grappling-challenge-open-2010.html

Sul sito italiano + importante di grappling ecco la classifica.

venerdì 22 ottobre 2010

Tratto dal Blog Rgc Molfetta - del fratello Vanni Altomare

Pubblico un post/sfogo che mi ha molto colpito scritto tempo fa dal nostro fratello Vanni Altomare qui il link http://submissionfightingunion.blogspot.com/2010/07/mi-cadono-le-braccia.html

Mi è capitato più volte, in questi ultimi mesi, di parlare con ragazzi della mia città, che praticano arti marziali da non molto tempo, al massimo qualche anno, in particolare in discipline diverse dalla mia, riguardo i soliti argomenti che interessano tanto i giovani marzialisti di oggi. I soliti argomenti sono quelli di cui si parla oramai superabbondantemente sul web, su facebook, su tutti i blog di settore: l'MMA, gli incontri, quale lottatore sia più forte, ecc...
Inoltre, da qualche tempo, sto leggendo sempre con maggiore frequenza, blog di vari personaggi più o meno illustri nel mondo del BJJ, che sostengono con forza, (e aggiungo finalmente!), l'arretratezza e la falsità di tutte quelle discipline, tradizionali o ultra moderne, che si propongono infallibili metodi di difesa personale o peggio, mistiche forme di combattimento.
In particolare, l'attenzione di questi esperti, e con esse la mia, si scaglia sulla figura del falso maestro, che pur di preservare il prestigio e l'autorevolezza della propria figura, si esonera dal confronto agonistico, adducendo a suo favore, motivazioni di qualunque tipo.
Ancora peggio, si delinea la figura del sedicente esperto degli sport da combattimento moderni, primo fra tutti il tanto nominato MMA.
Proprio in questi giorni, leggendo l'ennesima pagina di Facebook di denuncia di questi ciarlatani, e ricordando alcune parole scambiate con alcuni ragazzi, mi sono reso conto di quanto sia desolante la realtà dei fatti nella mia città!
Scrivo queste due righe con l'intento, non di unirmi alla schiera di esperti e atleti, già numerosi, che gridano forte quanto sia allucinante lo stato di queste discipline in italia, perché sarei ripetitivo e potrei aggiungere ben poco a quanto già si può leggere in giro.
Mi sono fermato a meditare solo sulla situazione che avverto nella mia città, perchè ritengo di essere stato uno dei primi, se non il primo sul territorio, a dedicarmi a queste discipline in modo serio, avvalendomi della collaborazione di persone davvero competenti.
Sono passati 10 anni da quando ho praticamente lasciato il judo e ho cominciato a dedicarmi esclusivamente al grappling, all'inizio sicuramente in modo approsimativo e improvvisato, ma poi mi sono preoccupato di crescere e cercare altrove e da persone qualificate ciò che non potevo trovare qui.
Ho dismesso la mia cintura nera, in favore di una bianca di BJJ, che poi è recentemente diventata blu... dopo 10 anni!
Spesso mi rammarico di non aver avuto l'intelligenza di cominciare prima questo percorso di ricerca, perché sicuramente ora sarei stato al pari di chiunque altro abbia praticato il vero BJJ per 10 anni.
Ma alla fine il tempo non è andato del tutto sprecato, ed una cintura non rappresenta a pieno il back ground acquisito in tanti anni di pratica in altre discipline lottatorie. Quel che conta e aver avuto la capacità di capire cosa è meglio per la propria crescita e aver preso le decisioni giuste.
Tutto questo mi fa ancora più prendere coscienza di quanto sia disarmante la situazione a Molfetta!!!
I falsi maestri sono ovunque... nascosti in piccoli box, nei quali si allenano e allenano, più o meno in buona fede, o in blasonate palestre con tanto di manifestoni e locandine di propaganda, in cui si arrecano competenze quantomai improbabili!!!
Gente che, in passato, ha avuto qualche piccola soddisfazione in una disciplina, per magia diventa maestro, e ancora di più, si arreca il titolo di esperto in MMA (termine che ultimamente comincia a darmi la nausea...), e ancora peggio, provoca una sorta di lavaggio del cervello dei suoi atleti, che per la fiducia che naturalmente ripongono nella loro figura di riferimento, non sono più in grado di discernere da soli il giusto dallo sbagliato.
Schiere di giovani ragazzi, alcuni anche molto dotati, vengono tenuti gelosamente lontani dal parlare o frequentare altre palestre, per evitare che la differenza salti agli occhi!!
Gelosie, ostruzionismi, invidie infantili e quant'altro, sono il tipico comportamento di chi sa di non sapere, ma vuole comunque apparire!
Questo comportamento medioevale e oscurantista, è il cancro per ogni tipo di conoscenza e sviluppo, soffoca il diffondersi di queste discipline che, anche se già abbondantemente propagandate tramite la rete, non sono per niente note se non in modo molto confuso.
Onestamente comincio ad averne abbastanza di questo stato di cose.
Avrei voluto un ambiente in cui le porte di ogni palestra sono sempre aperte, dove non ci si contende il titolo di campione dell'oratorio e dove ci si preoccupa di rubare tecnica al proprio vicino, piuttosto che rubare iscritti! Ma le cose non stanno così e la gente comune, quella interessata alla disciplina, ma inesperta, non è in grado di distinguere il buon istruttore dal falso maestro. La gente vede quanti muscoli hai, quant'è bella la divisa che porti o quanto teatrali sono le tecniche che sai eseguire. Sa che sei "Campione del Mondo", ma non sa di quale assurda e sconosciuta federazione, sa che hai vinto tale gara, ma non sa che hai combattuto nella categorie principianti...ed eri solo.
Tutto questo è Molfetta...
Io non sono un grande maestro, non mi sono mai fregiato di questo titolo, non ho mai vietato ai miei ragazzi di frequentare un altro gruppo o di partecipare ad uno stage, non ho mai vietato a nessuno di prendere parte ai nostri allenamenti, e non mi sono mai risparmiato di lottare con nessuno davanti ai miei ragazzi. Anzi, ho sempre combattuto in ogni competizione a cui i miei ragazzi hanno preso parte, e non mi sono mai risparmiato di vincere, ma soprattutto di perdere, un incontro davanti a loro, non mi vergogno di fare sparring con loro, e battere la mano sul tatami, quando sono più bravi di me.
Sono solo un agonista che per forza di cose si trova a gestire un gruppo di studio, solo perché non c'è nessun altro che potrebbe farlo al mio posto. Essere un istruttore comporta un insieme di responsabilità, piccole e grandi, che mi assumo solo per l'affetto e l'amicizia che nutro verso i miei ragazzi, e per ringraziarli delle soddisfazioni che mi danno. Ma se ne avessi la possibilità mi dedicherei di più al mio allenamento, alla ricerca e alle competizioni.
Spero che questo sfogo servi a far aprire gli occhi a qualcuno dei ragazzi che, loro malgrado, si trovano ad essere vittima di questi individui.
Se quello che vi interessa davvero è crescere, abbiate il coraggio di cambiare e di fare ciò che ritenete meglio per voi.

lunedì 18 ottobre 2010

Ale "Tenaglia" Diliberti al grappler quest

Livorno Grappling Challenge. 2 Ori ed un Bronzo


Livorno Grappling Challenge
Sabato 17 ottobre 2010 si è svolto il primo Livorno Grappling Challenge, competizione di Grappling sotto l’egida della Figmma. (ex Figr). Organizzata dai fratelli di Livorno.
Il Rio Grappling Sestri si schiera a ranghi ridotti causa infortuni (io, ancora dolorante costa incrinata e simo ernia) e defezioni ( ritardi di preparazione jack, Chuck e Leo “Grisù”). Schiero l’uomo delle caverne, Coccolino, Mono, l’incu e Lele “Dieta” Mancata Valenza .
In tre fanno, causa peso in eccesso, la categoria sopra (già si sapeva), lele dalla 80 va a fare la 90 cl C (nella b c’era Cocco), l’incu nella – 75 B e il cavernicolo nella – 75 C (se penso che la sua cat naturale è la -65 rabbrividisco). Più sacrifici a tavola ragazzi, un’agonista è anche questo, fidatevi di uno che è sempre a stecchetto.
Veniamo al resoconto.
“Mono” alias Alessio Azara, finalmente in peso, fa la – 60 B, punto molto sul ragazzo, è tecnico ed intelligente, ha spirito di sacrificio e finalmente entra in categoria. Fa la -60 b (ancora per poco… presto passerà in classe A), è preparato e volitivo, sfodera tre lotte magistrali tutte dominate con 6 /7 punti di distacco, sempre a mettere pressione, sempre all’attacco. In finale in vantaggio ai punti nettamente finalizza con un pregevole mataleao (che dire la mia terapia d’urto sta funzionando, chi mi dice che sono insensibile e ruvido guardi i progressi del ragazzo). MONORO
Coccolino alias Federico Dentone (o come dice Simo Baldi Fedentone ihihhi),… brutto è brutto, ma quando lotta è un vero e proprio caterpillar, vince il primo incontro con un forte brasiliano, in svantaggio di 3 punti, piazza una Kimura brutale, il secondo match lo chiude con un mataleao (quando era già ampliamente in vantaggio ai punti). La finale la vince ai punti, ahimè in uno scontro fratricida, con l’ottimo Michele Cipriani RGC Carrara (il quale ad onor del vero gli regala diversi Kg). Ottima prestazione ed anche lui penultima gara in cl B (ancora la coppa ita fratello). COCCORO ariariagain (credo sia alla quindicesima vittoria consecutiva ihihih un atleta con la A maiuscola).
L’incu alias Leonardo Moscatelli (non riesce a farmi la – 70 cl B quindi lo schiero nella 75 cl. B) incontra un forte alteta di nome Cannizzaro alievo dell’amico Giulio Candiloro (Nova invicta Salerno terra di Molossi), Leo parte bene con un’entrata alle gambe non premiata perché portata fuori dall’area di gara, dopodiché perde la testa ed il forte avversario lo chiude con un mataleao bravo lui … (un abbraccio a Giulio ed al suo alievo, e chiedo venia per essermi fatto lì per lì condizionare, sapete il perché). Leo da te mi aspetto molto, il tuo approccio alle gare è molto simile al mio, competi per il piacere di competere un consiglio, non condizionare la tua lotta dall’ansia da prestazione (sii duro e puro). Voglio che il nostro team sia un esempio di correttezza e lealtà.
L’uomo delle caverne (Alessio Maggiani) è uno striker si sa, ogni tanto lo schiero in qualche gara, questa volta lontanto dall’essere in forma lo schiero nella -75 cl c (la sua cat. Sarebbe la – 65 sic!!! ), il ragazzo incontra il vincitore della cat al primo turno, in vantaggio sino pochi secondi dalla fine prende una penalità, va all’extraround dove non riesce a prendere punti, pareggia, ma avendo perso il sorteggio perde l’incontro, idem nel secondo al ripescaggio. Timida ripresa, anche se il lavoro da fare è tanto, questa volta l’ho visto più volitivo ed intraprendente, detto questo la strada è lunga è le sbavature molte (rimboccarsi le maniche fratello).
Emanuele “dieta” Valenza…dieta mancata e dalla - 80 finisce alla – 90, sapevamo che sarebbe successo, vista la poca presenza in palestra, ma stante le prove dell’ultima settimana di comune accordo abbiamo deciso di presentarlo nella cat. sopra, seppur regalando 7 kg agli avversari. Lui ci ripaga con un bronzo, una larga vittoria, una sconfitta per un punto ed una vittoria a tavolino (la fortuna aiuta gli audaci). Non male, la prox competizione però sarà solo nella – 80 cl B (fine).
Tirando le somme bilancio agrodolce, dolce guardando il risultato dei due ori e di come sono stati prepotentemente ottenuti ed un bronzo, agro per la sconfitta seppur di misura di ale ( in lieve crescita però palesa lacune da sanare al più presto) diverso il discorso per leo, lui è un grappler puro, quindi pretendo un approccio diverso con la bilancia un agonista deve fare il peso punto, la 75 è una classe che non ti appartiene (almeno per ora fratello non puoi dare 4 kg di muscoli agli avversari), mentre la settanta cl B era tranquillamente alla tua portata.
Capitolo Rgc italia, ci confermiamo uno dei team leader nel grappling, medaglie in pressoché tutte le categorie dalla A alla C e da tutte le filiali Bologna, Ferrara, Carrara, Parma, Livorno e Firenze. Serietà e lealtà, questo è il nostro biglietto da visita. Onore a tutti i fratelli ed un abbraccio a Simo Baldi che ha vinto nella sua categoria (l’aria di Sestri ha portato fortuna).
RGC Sestri Presente
un abbraccio a Matteo, Gianlu, Berni ed a tutti i ragazzi Oss

mercoledì 13 ottobre 2010

Simone Baldi a Sestri




Abbiamo avuto tra noi negli ultimi tre giorni Simone "drunken Hobbit" Baldi, fratello e amico in forza all'RGC Bologna (classe A - 60 kg e cintura blu -64 kg speriamo per poco di bjj).
E' stato un onore ed un piacere ospitarlo, mio malgrado ho dovuto necessariamente avvisare il vicinato (ci sono cardiopatici e bambini nella zona) e mettere sull'allerta il pronto di lavagna. Stante la sua innegabile bruttezza poteva scatenarsi un'isteria collettiva ... ma fortunatamente tutto è filato liscio (ihihihi vero fratello).
Tre giorni e tre sessioni di allenamento in allegria.
Simo oltre ad essere un amico ed un'atleta di spessore è un pilastro del nostro team, è uno che non manca una gara, fa molti sacrifici per competere ed entrare in categoria e lo fa con il sorriso, è un collante naturale tra i vari gruppi rgc ed è un esempio su come si deve (almeno dal mio punto di vista) vivere l'appartenenza al team.
Spero di riaverti presto tra noi.
Un strizzata fratello da tutto (assenti compresi) il Rio Grappling Sestri Levante

giovedì 7 ottobre 2010

TUF: Danaher

http://www.bjjheroes.com/bjj-fighters/john-danaher

Pochi giorni orsono stavo vedendo la seconda puntata di The Ultimate Fighter 12 (JSP Vs Koshiek o come si scrive)ed identifico uno nello staff di JSP che conosco....ma con quello mi sono allenato!!!, e seguendo i titoli di coda l'ho identificato. E' John Danaher, insegnante alla Renzo Gracie Academy. Con lui feci una lezione di gruppo di grappling alla mattina presto, un modo di insegnare pacato, ricco di dettagli e concatenazioni. Lo scopro solo ora a distanza di anni e posto un articolo su di lui tratto da bjjheroes.
Su internet sono rinvenibili poi squisiti aneddoti su questo grande insegnante.
Oss

martedì 5 ottobre 2010

Citazione del Giorno: W. Churchill

"Potevano scegliere fra il disonore e la guerra. Hanno scelto il disonore, e avranno la guerra".

Winston Churchill

lunedì 4 ottobre 2010

Citazione del Giorno: Antoine Lavoisier

"nulla si crea, nulla si distrugge ma tutto si trasforma".

Del grande chimico francese Antoine-Laurent de Lavoisier fatto ghigliottinare nel 1794 da Robespierre.

giovedì 30 settembre 2010

mercoledì 29 settembre 2010

Citazione cinematografica




"Ecco io vedo mio padre,
ecco io vedo mia madre e le mie sorelle e i miei fratelli,
ecco io vedo tutti i miei parenti defunti dal principio alla fine,
ecco ora chiamano me, mi invitano a prendere posto tra di loro nella sala del Valhalla dove l'impavido puo' vivere per sempre"

"Il tredicesimo guerriero" tratto dal romanzo "Mangiatori di morte" di Michael Crichton, a sua volta ispirato al poema epico Beowulf.(uno dei pochi film in cui tollero Banderas)
Non sarà un capolavoro della cinematografia, ma ha un suo perchè e questa scena è assolutamente epica.

martedì 28 settembre 2010

Seconda citazione: From Sir Bas Rutten

Puoi comprarti i muscoli (steroidi), non puoi comprarti i coglioni.

Bas Rutten

Citazione del Giorno: Kierkegaard

"La vita: la si comprende guardando all'indietro, la si vive guardando in avanti"
Søren Aabye Kierkegaard

lunedì 27 settembre 2010

Crampi e altri traumi: Radice di zenzero

Interessante Articolo scovato dall'uomo credenza ( link http://salute24.ilsole24ore.com/farmaceutica/benessere%20e%20cosmetica/5665.php )


Il ritorno a ritmi di allenamenti più intensi potrebbe trovare un alleato nello zenzero. Secondo uno studio pubblicato sul Journal of Pain, la radice della pianta nota da secoli alla medicina naturale come lenitivo per crampi addominali e nausea, avrebbe un altro positivo “effetto collaterale” sui muscoli, alleviando fatica e risentimenti anche di grande entità. Lo hanno sperimentato i ricercatori del Georgia State University su un gruppo di 74 adulti sani sottoposti a dure sessioni di esercizi fisico per undici giorni. Il gruppo è stato diviso i due: chi ha assunto lo zenzero crudo o cotto in supplementi quotidiani di 2 grammi e chi ha ricevuto solo un placebo. Lo zenzero, in entrambe le formulazioni, ha ridotto il dolore muscolare in media del 24%.

“Il consumo quotidiano comporta una riduzione dei dolori acuti dopo attività che possono provocare traumi muscolari”, spiega Christopher D. Black, responsabile del Dipartimento di Kinesiologia dell’università americana. La ricerca ha escluso che il trattamento termico della radice di zenzero possa potenziarne gli effetti, come ipotizzato in altri studi. Le indagini delle proprietà anti-dolore della radice vanno avanti: dopo le proprietà lenitive per lo stomaco e per l’apparato muscolare, infatti, i ricercatori sono intenzionati a valutare l’efficacia come antinfiammatorio generale.
Data: 23-09-2010

giovedì 23 settembre 2010

lunedì 20 settembre 2010

Citazione del Giorno

IL SAPIENTE NON SI LASCIA ENTUSIASMARE DALLA BUONA SORTE NE ABBATTERE DALL'AVVERSA(Seneca)

Lotta/Grappling - Judo/Bjj.

Anni fa quando inizia a praticare arti marziali/sport da combattimento (circa 19 anni orsono), gli unici stili praticabili in zona erano gli stili legati allo striking oltre all'erroneamente sottovalutato Judo.
Mentre mi allenavo per una competizione di sanda (kick + proiezioni) circa dodici anni orsono (Paolo faceva la 74 ihihihhi), venni portato in una palestra in quel di Chiavari, per imparare le proiezioni, la mitica Chiavari Ring.
Noi eravamo un gruppo di scappati di casa (c'era anche simo ihih), senza alcuna cognizione di come si faceva un’entrata alle gambe, mentre la in mezzo c’erano ragazzi che competevano regolarmente, atleti veri, alcuni es. Thomas Coppola faceva addirittura i tornei di qualificazione olimpica.
Il primo impatto fu assolutamente traumatico, l’allenatore Claudio Baffico “il Baffo”, teneva sessioni di allenamento che, per lo striker che ero allora, erano assolutamente estenuanti, durissime. Fu traumatico, capii che gli sport duri erano altri, all’epoca mi allenavo anche di pugilato, ma il loro allenamento non era assolutamente equiparabile, il solo riscaldamento era una vera e propria tortura. Ma l’ambiente, come in tutti gli ambienti lottatori, era fantastico, e strinsi forti legami con alcuni di loro (in particolare con Paolo Cordano amico e sparring da sempre e con Thomas che però era sempre in giro per il mondo). La conobbi Gin Falcone, amico lottatore/judoka ed istruttore di judo (altro ambiente con cui ho avuto contatti pressoché costanti negli ultimi 7/8 anni) , colui a cui devo il mio bagaglio judoistico (limitato per colpa mia vista la scarsa frequenza ed attitudine) ed una cintura marrone ad Honorem ihihihi, fondatore assieme a Soru Emilio “the president” della Kodokan Judo Sestri Levante, i fratelli con cui condividiamo la palestra e da cui attingiamo sapere Judoistico e Sambistico.
Tornando alla lotta sono, credo 4 o 5 anni che da, allenamenti in preparazione alle gare di Sanda, quindi con proiezioni focalizzate allo striking, le mie e poi nostre (inteso come RGC Sestri Levante) sortite sono divenute sempre + fitte ed orientate al grappling, sino ad arrivare alla condivisione della materassina per c.a. 3 mesi all’anno oramai da 4 anni consecutivi.
Il maestro slave Slavko iliev, uno dei tecnici più preparati a livello nazionale è stato molto disponibile nel aiutare il nostro piccolo gruppo (nonostante si sia una manica di volenterosi attempati scappati di casa ihihihih) a crescere nella parte in piedi, alcuni di noi me compreso hanno doppio tesserino (io addirittura triplo essendo anche iscritto dalla sua fondazione alla Kodokan Judo Sestri Levante), lotta chiavari e Rgc.
I nostri rapporti sono e saranno sempre più fitti, lo scopo è creare grappler che possano competere anche nella libera con disinvoltura.
Per quel che mi riguarda, credo di avere una Lotta Libera in piedi di discreto livello, il problema è la lotta a terra, assai diversa dalla nostra (oserei dire opposta) essendo le finalità divergenti, questa domenica ho competuto al trofeo internazionale Mandraccio coppa Italia di lotta cat. -74 kg (al solito la + dura), vincendo due lotte, la seconda contro un forte moldavo per superiorità tecnica, incappando poi in un'atleta nel giro della nazionale, lottatore dalla nascita, decisamente fuori dalla mia portata, arrivando però ad un soffio dal podio (medaglia di legno ihihi).
La prossima gara di libera è a novembre, credo si andrà, gare grappling permettendo, in due/tre di noi, voglio che i miei ragazzi non abbiano buchi in nessun settore del grappling, sappiano lottare in piedi oltre che a terra, di schiena e da sopra (vuoi essere una tigre, allenati e competi con le tigri).
Lo stesso vale per il bjj e la parte stand up del combattimento per questo l’avere la disponibilità dei forti amici della kodokan judo Sestri Levante ci può solo che giovare ed aiutare a crescere.
Solo con umiltà e spirito collaborativo possiamo evolvere come lottatori, lo scopo è diventare Grappler/Jutsuka a tutto tondo.
Oggi riapriamo i battenti, consapevoli dei nostri limiti, ma forti delle nostre certezze.
Rio Grappling Sestri Levante presente.

venerdì 17 settembre 2010

Citazione del giorno: William Shakespeare

Il saggio sa di essere stupido, e' lo stupido invece che crede di essere saggio.

Rio Grappling Club Sestri Levante

Comunicazione poco commerciale

Lunedì 20 ore 20:00 finalmente si inizia
Si avvisano i fratelli e coloro che intendono seguire i corsi che, se il tempo tiene, faremo roadwork (tradotto si va fuori a correre....tutti).
Pertanto i ritardatari rimarranno chiusi fuori sino al nostro ritorno (20:30).
A buoni intenditori....

martedì 14 settembre 2010

Alessio "Tenaglia" Di Liberti vince al Grappler Quest

Venerdi 27 e sabato28 Agosto 2010 si è svolto a Boston - Massachusetts il Grapplers Quest, probabilmente il più grande torneo di grappling al mondo, quanto a numero di partecipanti.

Il resoconto sul sito RGC LIVORNO

http://branquino.blogspot.com/2010/09/grapplers-quest.html

Citazione del Giorno

"Rispettate il Buddha e gli dei senza contare sul loro aiuto."

Miyamoto Musashi

humor

venerdì 10 settembre 2010

Umiltà marziale e Fenomeni



Premessa: nel mio percorso marziale mi sono allenato in varie accademie ed ho conosciuto molti maestri ed atleti, tratto comune da me individuato nei più forti e carismatici tra questi, è un’assoluta umiltà unita ad una grande disponibilità ad insegnare ed a muoversi in scioltezza.
La mia regola aurea, la regola che porto nel cuore quando pratico in casa mia od altrui, è “rispetto ed umiltà aprono le porte della conoscenza”.
Una famiglia marziale aperta come la nostra deve trattare coloro che iniziano e vengono da fuori con estremo rispetto e cordialità, senza atteggiamenti macistici e puttanate varie, rispettando ospiti e novizi, fargli apprezzare le brezza di albergare in un gruppo unito che fatica e si diverte, aiutarli ad integrarsi dentro e fuori dalla palestra consentendo a tutti di crescere (aggregazione, non mi stancherò mai di dirlo). La palestra e l’allenamento devono spingere le persone a ritornare non a scappare, lo sport e l’ambiente di pratica devono essere motivo di piacere (oltre che di fatica). Un ambiente sano, competitivo, e rispettoso del prossimo è il luogo ideale dove condividere la passione per lo sport (specialmente il nostro).
Detto questo l’argomento del giorno sono i FENOMENI.
Ebbene, in ogni palestra prima o poi spunta il “fenomeno”, o meglio colui che si definisce tale, si tratta di una specie in proliferazione. Solitamente arrivano in ritardo tutti agghindati rash/gi o guantoni alla moda, millantando vittorie in ogni dove ed esperienze in tutti gli stili dello scibile umano (o peggio che peggio vengono solo per vedere e poi commentano e spiegano tecniche). I Fenomeni son tutti campioni, tutti con diplomi o certificazioni in questo o quell’altro stile, dan a destra e a manca.
A volte sono dotati di buon atletismo (e la cosa può indurre in errore i più), o di tatuaggi molto evidenti, altre volte conoscono i nomi di tutti i combattenti e tecniche del pianeta, definendosi amici di chiunque e di essersi allenati con chiunque, ebbene, in una palestra dove non si fa contatto questi skill ornamentali possono destare timori reverenziali (confesso in gioventù avrebbero condizionato anche me).
Diverso, mooolto diverso, ed assai controproducente, aggiungerei anche un filino autolesionista, è effettuare la stessa passerella in luoghi meno formali, dove si pratica contatto e si fa del sano agonismo, quivi il rischio è attirare altre tipologie di attenzioni.
Mi spiego,in una palestra di agonisti i veli cadono, l’agonista anela sparring forti per crescere, pratica per competere, un atteggiamento spavaldo e sbruffone altrui, provoca in lui curiosità ancestrali, primordiali, nonché un’attrazione morbosa. Non vi è nulla di male in questo, mica giochiamo a calcio, il problema è quando il fenomeno poi tanto fenomeno non è, non raggiungendo le aspettative riposte, con conseguente fuga con le pive nel sacco ed occasione persa per crescere reciprocamente.
Di per sé farla più grossa del dovuto, a volte, è insito nella natura dell’uomo, ed è proprio quando tale istinto esce fuori che l’umiltà e la ragione dovrebbero prendere il sopravvento ricacciando l’arroganza nel profondo (allenarsi con pinco palla non vuol dire essere pinco palla, aver visto tutti i video del mondo non vuol dire saperli mettere in pratica, remember!!!).
Soprattutto negli ultimi anni mi sono capitati casi clinici estremamente interessanti, dei veri e propri masochisti, gente che millantava di aver vinto tornei a destra e a manca, addirittura c’è chi si è portato dietro dei diplomi ed attestazioni da far vedere WHY? Altri si sono offerti di collaborare con noi (volentieri le porte sono aperte) mettendola però, come se fosse un favore personale, giudicando la gente che fatica seduti su una sedia con la pancia in evidenza. Credo che situazioni del genere possano essere comuni a tutti i team e personalmente ritengo che non si debba mai chiudere le porte a nessuno, ma limitare al massimo gli spettatori, cioè quelli che guardano facendo i tecnici, in favore di quelli che provano ..... allenatevi, chi si è allenato con noi (piccolo coeso team di provincia), ed era un atleta, si è sempre fermato o ci ha pubblicizzato, chi non lo era ne ha preso atto ed è tornato a nuotare in acque dolci.
Detto questo credo che il nostro gruppo sia il più aperto possibile e possa definirsi una casa dove chiunque può trascorre divertendosi dure sessioni di allenamento. Chiaro rispetto ed umiltà sono i benvenuti ed anche coloro che si ritengono fenomeni possono trovare rifugio, ovviamente dopo debito esame di coscienza.
Umiltà non vuol dire andare dal più scarso dire che si faceva tennis sino a l’altro ieri e poi fargli una reverse omoplata, se uno è bravo si vede subito ed è giusto che lo dica, e tutti noi con fame di apprendere siamo lieti di ospitarlo.. Umiltà non vuol dire sottovalutarsi, altrimenti è mancanza di rispetto verso i propri compagni. Se uno è una nera di bjj di 100 kg e gira le palestre fingendosi una bianca (è un maniaco sadico).
Da portatore d’acqua quale sono, ho capito che spesso dietro questi atteggiamenti “fenomenici” (inteso “darsi del fenomeno”, quanto mi piace attribuire alle parole significati nuovi) sono nascoste profonde insicurezze, per questo non li stigmatizzo, consiglio solo di evitarli in determinate situazioni, non c’è bisogno di fare i fenomeni per integrarsi in un gruppo (se è quello che cercate), siate voi stessi e una famiglia aperta vi sosterrà e accetterà per quello che siete difetti compresi, ognuno ha sempre un ruolo nella famiglia.
Se invece lo scopo è prevaricare gli altri, soggiogarli e fare il capopopolo, è consigliabile assicurarsi di non essere all’ultimo posto nella catena alimentare.
Saggezza RGC Sestri.... Brutti ma educati

domenica 5 settembre 2010

mercoledì 1 settembre 2010

Rio Grappling Camp 2010


Si parte solo il giovedì mattina (causa trabajo) in due: il sottoscritto e Mono alias Alessio Azara, la location è a Gambulaga provincia di Ferrara, terra del nostro fratello Matteo Menna ottimo organizzatore dell’evento (ed atleta fuori scala), in un agriturismo immerso nel verde e posizionato tra due laghetti.
Arriviamo in tarda mattinata e si parte subito forte con una sessione di sparring … sarà il leitmotiv per i restanti giorni, 3 allenamenti al dì, 2 di sparring ed uno di tecnica, sotto la supervisione dei mestre Roberto Atalla de Moraes, Mariusz koziej (rgc Poland tecnicissimo e fortissimo così come i suoi allievi) nonché la gradita presenza di Fabrizio Manzo (cintura nera di bjj mestre della Linx academy).
Al camp erano presenti inoltre, due cinture marroni il fratelllo Gianluca Boni (mitico) e Paolo “Honda” Lamberto (Linx) più 4 cinture viola di levatura , svariate blu e alcune cinture bianche molto promettenti. Ciò significa sonore mazzate nelle sessioni di sparring e sessione tecnica notturna di alto livello. Team building all’ennesima potenza, grande cameratismo e sonore ghignate, il tutto condito con sana “violenza” (ahahha si fa per dire). Una grande occasione per crescere.
Credo che i legami tra i vari gruppi non siano mai stati così forti, questo soprattutto grazie al prodigarsi degli istruttori di tutti i team e delle comuni finalità che ci accomunano, dalla Puglia alla Lombardia, gareggiamo in ogni federazione il più possibile, senza preclusioni di nessuna natura, né condizionamenti legati ad interessi economici…il merito va in gran parte a Bernardo (ora a Pechino agli Sport Accord Games quale rappresentante della nostra nazionale di grappling…forza fratello) e a Roberto, che hanno saputo avvicinare persone diverse ma con principi comuni, unite dalla passione per queste splendide discipline.
L’Rgc non è una accozzaglia di palestre disunite, ma una un’insieme di tasselli diversi che costituiscono uno splendido mosaico, dove è palpabile un profondo senso di fratellanza.
Mio compito è trasmettere ai ragazzi di Sestri, che non hanno partecipato, queste sensazioni . Grazie a questo senso di appartenenza ed ai continui scambi potremo crescere divertendoci assieme.
Approfitto del sintetico resoconto per salutare i miei compagni di stanza cristiano Carretti (upgrade a blu strameritato) Mattia Machelli (splendida persona e tecnicissima viola) e il “fratellino” Simone Baldi un masochista che mi ha preso a cinghiate con cintura annodata (ihihihihi a buon rendere irmao).
A tutti i fratelli Rgc ci si vede sulla materassina
Rgc Sestri presente

lunedì 30 agosto 2010

Upgrade a Faixa roxa, Purple Belt, Cintura Viola



Venerdì 27 agosto ho ricevuto l'upgrade dal Maestro Roberto Atalla de Moraes fondatore del Rio Grappling Club, pluricampione mondiale e amico. Sono orgoglioso (ma non appagato) di aver raggiunto questo ambito traguardo e farò di tutto per onorare la cintura ed il mio team, gareggiando il più possibile in Italia ed all'estero.
Non sono mai stato un fautore delle cinture, "in altri sport, salvo eccezioni, si prendono per anzianità", forse anche per questo non ho mai negato la mia predilezione per il no gi.
Nel brazilian jiu jitsu però, ed in particolare nel nostro team, gli upgrade si raggiungono con le vittorie sui tatame e/o con l'effettiva dimostrazione di aver raggiunto un livello tecnico adeguato (non con forme o robe del genere claro). Ebbene qualche risultato (in italia ed all'estero) negli ultimi tempi l'ho ottenuto (forse meno di quanto seminato sic!!!), ma è soprattutto grazie all'appoggio dei ragazzi di Sestri (la falange di ignoranti) e l'immancabile supporto di Bernardo Serrini e dell'Rgc che posso affermare di essere cresciuto tecnicamente in ogni aspetto lottatorio, so che ho ancora tanto, tantissimo da imparare (mi basta guardare alcuni miei tecnicissimi compagni) ma credo che con l'abnegazione e l'appoggio del gruppo la scalata sarà meno ardua.
Ringrazio ancora Roberto per l'upgrate e per la cinghiata nei maroni (ihihih)
Obrigado
prossimo Post resoconto RGC camp

mercoledì 25 agosto 2010

Pensieri in Libertà sulla c.d. "Sestri Levante violenta"

Ultimamente il nostro bel comune, Sestri Levante (Genova), è balzato alle cronache per vari episodi di violenza giovanile (atti vandalici, bullismo e varie aggressioni alla persona).
Tempo addietro con alcuni fratelli ci eravamo trovati a discutere sul recente episodio avvenuto a Milano, dove un uomo di origine ucraina aveva ucciso a pugni una madre di famiglia, sotto gli occhi degli inerti astanti.
Ebbene tratto comune in queste deprecabili efferatezze (con le debite proporzioni ovviamente) è l’inerzia e la codardaggine della gente per strada, dei nostri benedetti compaesani, i cosiddetti benpensanti, capaci solamente di risentirsi e parlare, maledire le istituzioni, scendere in piazza e chiedere, chiedere, senza mai farsi un bell’esamino di coscienza...siamo diventati il paese dell’indignazione, una volta eravamo il paese del fare, colmo di gente altruista (o almeno sprovveduta ed impavida).
Arrivati a questo punto credo che tutti, nessuno escluso, ci si debba porre qualche interrogativo, il menefreghismo dilagante, il dire tanto se la sono cercata, la xenofobia (intesa letteralmente come “paura dello straniero” e per questo a mio modo di vedere complesso latente di inferiorità …. Ma saranno loro duri o saremo noi molli?), ed il politically correct.
Qui a Sestri non siamo di fronte ad un problema di integrazione, ma di educazione, di mancanza di svaghi e di una gioventù figlia di stereotipi televisivi (ragazzine troie e ragazzetti bulli…il coronismo per intenderci). La colpa non è dei giovani, almeno non tutta, loro sono figli di una società degenere, bensì di un’intera generazione che si è calata le braghe, che ha dimenticato ed annacquato i valori, che si è scordata di essere testicolomunita. I colpevoli sono gli stessi che non intervengono quando vedono un sopruso, che si indignano, ma non fanno nulla dinnanzi ad atti di inciviltà nel timore di ritorsioni, sono poi i primi che non rispettano le code e che si infuocano per questioni di viabilità (begli esempi!!!).
E’ scomparso il senso di comunità per fare il posto a quello del branco.
A coloro che mi chiedono corsi di autodifesa (specialmente femminile) io rispondo picche, sapere due mosse non vuol dire che si sia in grado di usarle all’occorrenza, non si può in qualche mese fare ad una persona un trapianto di testicoli chiaro, né armarsi è la soluzione, la gente armata è semplicemente insicura e complessata, e l’insicurezza è dilagante visto l’alto numero di persone che gira quantomeno con una lama (venite e provate ad allenarvi come gli agonisti ed i cambiamenti forse arriveranno).
Nel nostro piccolo uno dei valori che noi anziani (RGC Sestri) cerchiamo di trasmettere è il rispetto per il prossimo, non la paura, facendo sentire le persone parte di qualcosa, una coperta per pochi, senza aggressività chiaro ma presente, utilizzare valori familistici all’interno di un gruppo è questo, con i suoi pro e i suoi contro. Questo comporta che qualora ci fossero dei fratelli disgraziati, si controllano e talvolta gli si “tocca il tempo”. Compito dei fratelli maggiori è preoccuparsi dei minori. A prescindere delle conseguenze.
Non verranno mai tollerati attaccabrighe nella nostra famiglia e chi vorrà in futuro farne parte dovrà tenere ben a mente questo monito, sia chiaro questo non significa prostrasi di fronte alle vessazioni, non verranno tollerate nemmeno intromissioni nei nostri confronti o nei confronti di persone a noi vicine, intesa come prossimità spaziale. A buoni intenditori...

lunedì 23 agosto 2010

Comunicazione di servizio

I corsi del Rio Grappling Club Sestri Levante riprenderanno il 20 settembre ore 20:00.
Gli iscritti possono allenarsi presso la Chiavari Ring (lotta chiavari) sino a tale data.
Chi vuole allenarsi o vuole provare può contattarci al numero di telefono a lato.
La stagione sta per cominciare tenetevi pronti.

Il camp con il maestro Roberto Atalla inizia oggi, per coloro che intendono partecipare, anche per pochi giorni, ogni informazione può essere individuata sul sito del Rio Grappling Club Ferrara (link negli amici Rgc a lato).
RGC Sestri presente

mercoledì 4 agosto 2010

Domande marziali

Spesso i primi interrogativi che molti marzialisti si pongono sono: quale stile sia il migliore e se è meglio un’arte marziale tradizionale (AM) oppure uno sport da combattimento (SC).
Premesso che: tutti sono convinti di praticare lo stile migliore ed efficace del mondo, pertanto, mi forzerò mio malgrado di non fare un’apologia a Brazilian Jiu jitsu e Grappling (anche se a parer mio chi non ha provato sulla propria pelle l’efficacia di tali discipline non può considerare chiusa la propria ricerca).
La quasi totalità degli atleti del nostro team ha praticato, chi più chi meno, altri stili in altre scuole per svariati anni, io stesso nel mio percorso formativo ho praticato più stili e sono stato seguito da più istruttori/maestri.
Nel mio peregrinare e nell’incontrare atleti provenienti da altri stili ho rafforzato alcune convinzioni che sono divenute punti fermi nel mio vivere la pratica quotidiana.
Punto primo: l’uomo deve essere al centro di ogni cosa, ci sono discipline e tecniche che calzano a pennello a talune persone ed altre che sono assolutamente fuori luogo, è l’atleta fare la differenza (un 100kg non può lavorare con le tecniche di un 65 kg, un’atleta con leve lunghe non può lottare come un brevilineo), compito dell’istruttore non è creare cloni di se stesso ma promuovere il talento dell’atleta nelle direzioni più adatte al di lui spirito e fisico, alle volte suo malgrado consigliando altri sport/stili o sconsigliando l’agonismo.
Punto secondo: la forza e la resistenza spesso premiano nonostante una tecnica meno sopraffina (chi dice il contrario è un’ipocrita), senza un’adeguata preparazione atletica non si ottengono risultati (di Maradona ce ne sono pochi in giro). Non esistono vie brevi e misteri della fede. Senza sacrifici non si raggiungono risultati. Frasi fatte… forse, ma è bene imprimersele nella mente. Poi chi cerca percorsi esoterici può ritagliarsi il tempo per lo studio dell’energia … ma questo non deve essere a discapito dell’ “hardcore training”. Se si cerca il misticismo andate in un monastero non in una palestra. Non adagiatevi sugli allori attendendo la folgorazione sulla via di Damasco … là fuori è un brutto mondo.
Punto terzo: diffidare di chi impedisce ai propri allievi di allenarsi fuori dalla propria palestra ed in altri stili. Spesso dietro ai cosiddetti valori di fedeltà e a parole come tradimento ed infamia, sono celate le insicurezze degli istruttori. E’ importante promuovere scambi ed allenamenti in comune, questi consentono di apprendere metodologie di allenamento diverse ed accrescere il proprio bagaglio tecnico. Diffidate altresì di coloro che fanno i forti con i novizi, caricandoli come delle sveglie per dimostrare la propria superiorità (è dimostrazione di insicurezza, sempreché il novizio non sia un prepotente, in questo caso capire che nessuno è invincibile può essere molto educativo) e di quelli che non fanno sparring.
La sempreverde diatriba su cosa sia più efficacie tra arti marziali tradizionali e sport da combattimento, nell’ anno 2010 ha perso gran parte del suo significato (almeno per il sottoscritto).
Trovo anacronistiche gran parte delle tecniche con l’uso delle armi (la polvere pirica ne ha cancellato l’utilità), le arti marziali avevano come scopo primario alla loro nascita la salvaguardia dell’incolumità personale ed erano nate per la guerra … finalità anacronistica (almeno in questo maledetto bel paese … dove per costituzione art. 11 Cost si dice “l’Italia ripudia la guerra etc. etc.” sebbene sia un principio applicato con le solite nostre interpretazioni interessate) a meno che non si sia militari.
Dopodiché ognuno è libero di fare quello che vuole, dalla lotta nel fango, ai corsi di ricamo, purché si diverta e non faccia l’eroe in situazioni di pericolo mettendo a rischio se od altri.
Il risultato è che, salvo varie eccezioni ovviamente, spesso il percorso marziale di coloro che si dipingono tradizionalisti è un percorso di ricerca rivolto per i più a una ricerca interiore similmonastica o all’estetica, trascurando la parte atletica e il combattimento tout court, preferendo lo studio delle forme e dell’energia.
Il fatto di aver trascurato l’atletismo ed il contatto è stato un grande errore dei tradizionalisti moderni (questo è un ossimoro si si) i maestri cinesi, giapponesi, indiani, vietnamiti, coreani, filippini etc. etc., ponevano alla base dei loro insegnamenti una preparazione atletica estenuante e dedicavano il tempo restante allo studio dell’energia (o come lo si vuol chiamare). Ad es..leggendo il libro dei cinque anelli si può notare come Musashi dia per scontata la preparazione fisica del samurai (non appena mi verrà restituito il libro citerò la frase precipua ihihihih).
Come si fa a fare pratica senza praticare? Trovo la scusa “la mia arte è troppo letale” una sciocchezza pericolosa … perché tutti questi ragazzi/e che si illudono di avere imparato l’arte definitiva sono il più delle volte inermi in un contesto reale, facciano un bel giro in palestre di Pugilato, lotta, bjj, Thai ed affini per ridimensionarsi.
Compito dell’istruttore (ruolo che non mi calza ancora a pennello sentendomi ancora un'agonista) non è fare il maestro di vita, ma spiegare lo stile che si cerca di insegnare nel migliore dei modi conscio dei propri limiti, spingere gli allievi a fare esperienza e se hanno il fuoco dentro prepararli a competere, accettare il confronto forte delle proprie convinzioni ed esperienze e rispettare le scelte altrui.
Una persona più illuminata di me (soprattutto nello scalpo) ed immensamente più brutta, cui ho chiesto numi sull'argomento, mi ha detto “Un istruttore (per brutto che sia nel tuo caso...) deve sempre prendere la scelta migliore per l'allievo, e non cadere in facili egoismi. Purtroppo fare il maestro ha pochi pregi e molte possibili situazioni di delusione gay”.
Inutile dire che questa persona fa parte del mio team e proviene da Livorno….
Saggezza e finezza Rio Grappling Italia

martedì 3 agosto 2010

Spunti di riflessione

Il nostro fratello Max De Michelis (Rgc La spezia) mi ha fatto conoscere il pensiero di Xande Ribeiro (noto campione di BJJ) sul regolamento del BJJ (lascio lo sfogo di Xande in inglese in quanto facilmente traducibile):
"BJJ rules are messing up what jiu-jitsu really is. People are fighting for the advantage, for ...the point and for the win, but what about attacking the arm, triangles, chokes, collar chokes? Now jiu-jitsu is all about the sweeps, about holding the legs and stalling - nobody attacks anymore. Please people, lets fight, lets see the truth. Now jiu-jitsu is reduce to halfs, fifty-fiftys, 1/4 guards. Oh my God, this is terrible, they are ruining the ART and the sport is boring. Where are the takedowns? No, flying half guards and sitting on the butt. Where are the hands in the collar, X-chokes, triangles?"
Parole sante a mio modo di vedere.
Mi ero soffermato su constatazioni analoghe, senza però approfondire, in occasione della gara di Bjj di Torino, dopodiché leggendo un articolo di Max pubblicato sul blog di Bernardo Serrini http://branquino.blogspot.com/2010/07/il-jiu-jitsu-competitivo-rappresenta.html , ho deciso di sviscerare alcune sensazioni.
Nel mio piccolo credo che imparare i principi sia il modo migliore di apprendere qualsiasi cosa, nel lavoro nello studio e nelle arti marziali. Credo che l’aver dato enfasi a trick e guardie strappa-vantaggi a discapito di posizioni e sottomissioni, seppur pagando da un punto di vista puramente competitivo, stia svilendo l’efficacia di uno stile, che nasce come arte marziale tout court e non come sport (sembro un vecchio quando parlo così … SC/AM è una distinzione che cmq trovo anacronistica e su cui prima o poi dovrò confrontarmi ).
Il bjj che preferisco è quello d’attacco e basico, movimento, posizione, sottomissione (alla Roger Gracie, o alla Jacare sia chiaro basico ma altamente spettacolare)… efficace e chirurgico (trasponibile in contesti con i colpi per intenderci). Lo stile che una volta provato sulla propria pelle cancella ogni esperienza marziale passata, perchè la sensazione che un non praticante prova cimentandosi nel bjj è di pura impotenza, o meglio era, perché queste nuove forme di combattimento a mio modo di vedere allontano dalla pratica chi non riesce a percepirne la tecnicità, perché difficilmente comprensibili e scarsamente applicabili al contesto reale.
Chiaro anch'io odio l'autodifesa colpo parata leva e cagate codificate varie etc etc. come più volte scritto (basta leggere a lato del blog per capire il mio pensiero), ma il bjj non nasce per prendere dei punti, nasce per finalizzare o acquisire posizioni dominanti,è questa la sua forza è questa, a mio modo di vedere, la sua bellezza.
Di sto passo si rischia di finire come il judo sportivo che abbandonando il ne-waza ha perso parte del proprio essere snaturandosi, giungendo sino alle ultime assurde distorsioni regolamentari (non valgono più le entrate alle gambe per intenderci).
La politica dei vantaggi e del privilegiare la guardia, ha portato ad un Bjj sportivo fatto di “50/50, salti in mezza guardia e gente che parte da seduto” citando Xande, pieno di giochetti volti ad approfittare di un regolamento che spinge gli atleti a lottare per i vantaggi. Non dico di eliminare queste evoluzioni che sono connaturate alla maturazione di questa splendida disciplina, ma il non prevedere passività, premiando altresì le posizioni con vantaggi lo trovo deprimente.
Riporto infine un’altra frase sempre scovata dal grande Max fatta da Roger Gracie ( maestro/atleta pluricampione mondiale alla cui corte attualmente si sta allenando il nostro Leonardo Moscatelli) , che rappresenta il mio modo di vedere e praticare il bjj ed il grappling:
I think the way that I fight is a reflection of myself, because I’m a very calm person. For me, jiu-jitsu is simple. People want to complicate a lot, doing flying things… that’s the harder part. For me it’s much easier if you do it simple - you just have to do it right. I do jiu-jitsu just like everyone else - you just got to be tighter". Roger Gracie
Bjj is simple. E per me semplice è meglio.
Da agonista ritengo buona parte delle tecniche che si vedono nei video inapplicabili su avversari dotati di un minimo di fisicità ed esperienza. E siccome sono contrario a chi gareggia in categorie “mi piace vincere facile” trovo una perdita di tempo insegnare sottomissioni astruse frizzi e lazzi che entrerebbero solo contro scappati di casa. Ritengo più proficuo focalizzare la pratica su quello che entra veramente. Enfatizzando posizioni ed i principi.
Poi una volta che uno è perfettamente a suo agio e respira Jiu jitsu, si possono studiare variazioni e trick (non ancora il mio caso purtroppo)
Si deve accettare il presente e guardare al futuro ricordandosi del passato. Quindi ben vengano le evoluzioni ma non stravolgiamo la disciplina marziale che ha ridimensionato tutte le altre.
Fine
grazie Max